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sabato 18 marzo 2017

4015. Di Liguria, 'ndrine e gioco d'azzardo illegale e legale


Dal totonero alle videolottery, la ’ndrangheta ha gestito sottotraccia una fetta di gioco d’azzardo a Levante per un ventennio e lo fa tuttora, riciclando i proventi di altri crimini fra cui lo spaccio e il traffico di rifiuti. Le cosche calabresi hanno fagocitato locali e attività produttive alle quali avevano in precedenza prestato denaro a strozzo. E in alcuni frangenti sono riuscite pure a intrecciare i crimini: il bar veniva venduto comprensivo di slot e “referenti”con i quali suddividere gli incassi. L’organizzazione con la scusa dell’affitto delle macchinette mostrava ai titolari, spesso indebitati per l’acquisto, la capacità di fornire contante e i soldi venivano poi prestati con tassi di oltre il 120percento.

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